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Parte dal volontariato sardo la nuova sfida culturale su innovazione sociale e nuove tecnologie

5 novembre 2010

NASCE UN NUOVO SISTEMA PER FARE RETE E COMUNICARE:
PRESENTATA LA PIATTAFORMA MEDIALE DELLA RETE SA.SOL. DESK E IL SOCIAL NETWORK Sardegnasolidalesocial.net REALIZZATI DA TISCALI ITALIA.

UN VERO SUCCESSO IL SEMINARIO NAZIONALE DI STUDIO PROMOSSO DAL CENTRO DI SERVIZIO PER IL VOLONTARIATO SARDEGNA SOLIDALE
 
“Nati volontari per volontari, oggi siamo a una nuova nascita, alla nascita di un nuovo sistema”. Con queste parole di Giampiero Farru, Presidente del CSV Sardegna Solidale, si conclude il seminario nazionale di studio "Reti mediali, reti solidali: volontariato e nuove tecnologie", svolto il 15 maggio scorso a Cagliari, presso l’auditorium di Tiscali Italia. Vi hanno preso parte oltre 200 delegati in rappresentanza delle organizzazioni di volontariato presenti in Sardegna, del Terzo Settore, degli Enti Locali, dei Centri di Servizio per il Volontariato in Italia e delle Organizzazioni nazionali di volontariato.
Il “nuovo sistema” è costituito da un progetto di rete mediale, così articolato: da una parte i Sa.Sol. Desk, i «banchi» di Sardegna Solidale, e dall’altra Sardegnasolidalesocial.net, il social network interamente dedicato al volontariato, e a quello sardo in particolare.
I mille Sa.Sol. Desk, attivati presso altrettante associazioni di volontariato della Sardegna, sono dotati di postazioni informatiche connesse in ADSL e munite di linee telefoniche con chiamate gratuite verso i numeri fissi, mentre i telefonini con tecnologia wi-fi, connessi alla rete, usufruiranno delle stesse facilitazioni anche per le chiamate verso cellulare. “La piattaforma su internet – secondo Michele Lavizzari, Director of B2B di Tiscali Italia – consentirà ai 40 mila volontari sardi di interagire in tempo reale. Ognuno di essi potrà creare forum, blog, profili e attività”.
“È un investimento importante – aggiunge con soddisfazione Renato Soru, Presidente di Tiscali Italia che cura la realizzazione tecnologica – ma soprattutto è la prima volta che in Italia viene promosso e realizzato un progetto di questa natura”.
 “Il CSV Sardegna Solidale nato dodici anni fa per l’unità e il servizio al volontariato sardo, necessariamente plurale – ha ricordato don Angelo Pittau, presidente del Comitato Promotore, nell’intervento di apertura del seminario – ha sviluppato riflessioni e iniziative che portano necessariamente a favorire la realizzazione di reti fra le associazioni per mettere in sinergia le risorse, per dare origine a quell’effetto moltiplicatore positivo di azioni di sviluppo sociale, di attenzione e risposta ai bisogni e ai diritti dei cittadini”.
Su questa scia, rappresentando la situazione nazionale ed internazionale, hanno proposto le loro analisi Carlo Borzaga, Ordinario di Politica Economica presso l’Università degli Studi di Trento, e Renato Frisanco, Ricercatore della Fondazione Roma Terzo Settore.
Borzaga indica la via d’uscita dalla crisi attuale del sistema nell’innovazione economica e sociale, cui il volontariato può dare il suo notevole contributo, come ha già fatto in passato. “Il volontariato, singolo e organizzato – sostiene Borzaga – può contribuire all’innovazione sociale ed economica individuando e facendo emergere i bisogni invisibili o anche quelli ancora privi di risposta, trovando soluzioni nuove a questi bisogni, soprattutto in termini di modalità diverse di produrre i relativi servizi. L’innovazione nel volontariato è già in atto, attraverso organizzazioni piccole, locali; si coprono bisogni della collettività, non più bisogni sociali in senso stretto ma della produzione di servizi di interesse pubblico (cultura, ambiente, sport, attività ricreative soprattutto per adolescenti e minori). Questa non è una deviazione del volontariato verso cose che tradizionalmente non sarebbero nel suo DNA, perché queste sono nel DNA di un volontariato moderno”.
Più orientato verso i temi della rete e della comunicazione, l’intervento di Frisanco ha messo in rilievo le due funzioni, alla base del tema “Reti mediali, Reti solidali”, con particolare riferimento al volontariato in Sardegna. A partire dalla considerazione che la comunicazione è un fattore strategico di partecipazione, cresce nel volontariato sardo la capacità di utilizzare i mezzi di informazione e di differenziare i canali di informazione, non solo come fruitori dei media ma come attori. Il CSV da tempo pubblica il periodico L’isola che c’è, dispone di numero verde, posta elettronica, newsletter, sito web, ed ora attiva i Sa.Sol. Desk e il social network. E’ la risposta al bisogno di interagire e coordinarsi sempre più e meglio anche con le altre organizzazioni. La propensione delle associazioni di volontariato sarde ad essere reticolari, le rende più vitali e dinamiche, progettuali e sussidiarie, in grado di sollecitare l’intervento dell’opinione pubblica con progetti e servizi operativi nuovi, capaci di farsi carico dei problemi del territorio e di essere partner leali del pubblico. “Per il futuro – sintetizza Frisanco – c’è l’impegno delle organizzazioni di volontariato alla formazione di reti per superare la frammentazione, come primo passo per incidere nella società, sviluppando una cultura specifica della partecipazione, con i mezzi tecnologici necessari che oggi il CSV Sardegna Solidale attiva con questo progetto”.
La rete telematica e il social network attivati nell’Isola dal CSV Sardegna Solidale sono considerati buone prassi da seguire con interesse e da replicare da parte degli altri CSV presenti in Italia e delle Organizzazioni nazionali di Volontariato; in questo senso si sono espressi nei loro interventi Carlo Vimercati, Presidente della Consulta Nazionale dei Co.Ge., Ferdinando Siringo, Consigliere nazionale CSVnet, Franco Bagnarol, Presidente Nazionale MoVI.
Durante il Seminario sono state illustrate alcune significative esperienze già in atto in varie Regioni d’Italia, quali la Campania (Giuseppe De Stefano), il Veneto (Rita Dal Molin), il Piemonte (Filippo Gangi Dino), l’Abruzzo (Concetta Trecco), la Lombardia (Marco Cavedon) e, naturalmente, la Sardegna (Lucia Ibba). Lo stato dell’arte circa la realizzazione di infrastrutture e reti da parte della Regione Sardegna è stato illustrato da Pier Franco Nali, Dirigente del Servizio Infrastrutture e Reti dell’Assessorato Affari Generali della Regione Sardegna.
“Oggi – ha concluso Farru – bisogna rendere protagoniste le associazioni presenti nel territorio, dove occorre valorizzare le forze vive che vi operano. Chi se la sente, si faccia avanti e si metta in gioco”.