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Mio figlio emigrante

31 dicembre 2011

Rideva al primo sole

come un puledro brado

tra sassi e rovi correva

incontro al vento

nelle impervie gole.

Dagli acerbi anni

non s’accese più il riso

l’estiva libera gioia

la tristezza al viso calò.

Oh! Terra avara ostile

sui figli tuoi

ramingo per il pan

amandoti se ne dovette andar.

Mi stupiva pensar

non gli mordesse il core

lasciar la mamma.

Che potea far?

La strada era sbarrata.

Dal fausto dì

trascorsi son gli anni

ormai persa la speranza

che torni

negli ultimi miei giorni.