Contromafie, gli Stati generali dell’antimafia è un appuntamento che Libera offre al movimento antimafia italiano, europeo e non solo, in cui le associazioni e le realtà impegnate contro le diverse forme di criminalità organizzata e transnazionale e le connesse pratiche di corruzione, si ritrovano per confrontare strategie e percorsi, mettere a punto proposte di natura giuridica ed amministrativa, elaborare azioni di contrasto civile e non violento, valorizzare le buone prassi ed esperienze maturate in tema di libertà, cittadinanza, informazione, legalità, giustizia e solidarietà. Questa edizione si aprirà con GiovaniContromafie per dare la possibilità ai giovani provenienti da tutta Italia e alle delegazioni di altri paesi europei di confrontarsi e discutere insieme dei temi che animeranno gli Stati generali dell’antimafia.
Per questa edizione abbiamo pensato di creare uno spazio fisico e temporale dedicato ai giovani del movimento antimafia, affinché possano trovare una modalità di protagonismo che valorizzi le loro peculiarità. Una cittadella nella quale, già dal giorno precedente Contromafie, i giovani provenienti da tutta Italia e delegazioni provenienti dal resto d’Europa possano incontrarsi, per discutere dei temi posti al centri degli Stati Generali dell’Antimafia. Leggi tutto
09.00 – 10.30 registrazione partecipanti e accoglienza
11.00 Apertura degli Stati generali dell’antimafia
11.45 Saluti delle autorità
12.15 Tavola rotonda
13.30 Pausa dei lavori
14.30 Presentazione delle aree tematiche e dei gruppi di lavoro
15.40 La presentazione dei lavori di gruppo
Contromafie in teatro
Dalle 21.00 in diversi teatri romani
Sono confermate le sei aree di lavoro delle precedenti edizioni e la suddivisione in gruppi di lavoro. Per ogni gruppo si pensa a 2/3 relazioni introduttive per dare spazio più possibile al dibattito.
Per ogni area viene raddoppiato in termini semantici il contenuto del “per”, cioè della positività in cui si declina l’impegno contro le mafie e la corruzione.
1) Per una parola di libertà e dignità
Mafie e corruzione vengono da lontano: sono il prodotto di secoli di crimini e violenze, oggi acuite dalla globalizzazione quando, ad ogni latitudine del nostro pianeta, gli esseri umani diventano oggetto di compravendita per i clan, pronti a lucrare sulla loro pelle quanto più denaro possibile. Narcotraffico e commercio delle armi, tratta degli esseri umani e prostituzione sono i business più redditizi della criminalità mafiosa e transnazionale. Non è quantificabile invece il costo delle violenze, fisiche e psicologiche, esercitate in danno dei più deboli, degli ultimi. Sono vecchie e nuove forme di schiavitù che richiedono una nuova “parola di libertà”, che restituisca piena “dignità” all’essere umano liberandolo dalle catene del crimine.
Altrettanto funzionale alla crescita del potere delle mafie è la costante negazione quotidiana dei diritti più elementari e quindi l’impegno nel contrasto alla miseria e alla povertà (vedi i contenuti della campagna “Miseria Ladra”), in questa ottica particolare, assume la valenza di un’ulteriore declinazione della battaglia contro le mafie, a partire dall’utilizzo dei beni sottratti alle mafie come volano di sviluppo per le politiche di un moderno welfare al servizio della persona. Un ulteriore approfondimento verrà dedicato al tema del carcere e della pena in funzione della rieducazione del condannato, così come previsto dall’art. 27 della Costituzione, valorizzando il lavoro che la rete di Libera ha fatto soprattutto con i minori.
> La tratta degli esseri umani: la lotta alle schiavitù del nuovo millennio (OLE/TIE) *
> Il mercato internazionale delle droghe (OLE/TIE) *
> Diritti intangibili e dignità umana nel contrasto alle mafie
> Libera il Welfare: i beni confiscati per l’inclusione sociale
> La frontiera del carcere: la dignità nella pena
2) Per un sapere di cittadinanza e responsabilità
Dalla scuola all’extrascuola, dalle università al mondo delle professioni, il ruolo della conoscenza e dell’educazione è sempre stato centrale nell’elaborazione di ogni risposta non violenta alla cultura di morte e sopraffazione delle mafie.
L’antimafia sociale e civile ha raggiunto importanti risultati grazie all’impegno civile di docenti e insegnanti, ma anche di formatori e studenti di ogni età. Un nuovo fervore nel mondo universitario e alcuni segnali provenienti dagli ordini professionali rimettono al centro di Contromafie il confronto con le agenzie formative presenti nel Paese per l’elaborazione di “un sapere di cittadinanza” grazie al quale far crescere in profondità i movimenti antimafia nei prossimi anni, all’insegna di una “responsabilità” che ciascuno deve assumere per fare in fondo la propria parte in questa battaglia per la civiltà e l’affermazione della centralità della persona. Un focus particolare sarà dedicato al tema dell’educazione allo sport pulito e alla condanna della pratica del doping, dando piena valorizzazione al lavoro che le centrali sportive hanno svolto in questi anni lungo tutto il territorio italiano.
> Tra la scuola e la città: i laboratori del cambiamento
> Sapere universitario e ricerca al servizio della lotta contro la mafia e la corruzione
> L’etica nelle professioni e l’etica come professione
> Sport e prevenzione: verso una rete sociale antidoping
3) Per un dovere d’informazione e democrazia
I mass media fanno ancora fatica nel raccontare come andrebbe fatto il potere delle mafie e della corruzione. Anche se non mancano inchieste serie e documentate, sembra ancora prevalere la voglia di scoop e così, nel silenzio, le organizzazioni mafiose e gli accordi di corruzione prosperano indisturbati. Ecco perché è sempre attuale la riforma del servizio pubblico, ecco perché il “dovere d’informazione” non prevede condizionamenti di parte e conflitti d’interessi. L’area tematica dell’informazione ospiterà operatori della comunicazione che rischiano quotidianamente spesso nell’ombra e all’insaputa dell’opinione pubblica.
Un particolare focus sarà riservato al servizio pubblico della RAI, in quanto espressione di quel “dovere di democrazia” che deve essere necessariamente regolamentato a tutela di tutti, per evitare conflitti d’interesse e posizioni d’abuso.
Un approfondimento ulteriore sarà riservato al cinema e alla letteratura, al teatro civile e alla musica, come espressioni più autentiche di una cultura antimafiosa.
> Il servizio pubblico, proposte per una riforma necessaria alla democrazia
> Querele, diffamazioni e minacce: il quarto potere sotto tiro
> La cultura e il sapere, dalla finzione al reale nella battaglia per la legalità
4) Per una politica di legalità e trasparenza
Le mafie hanno bisogno di una politica incapace di dare risposte e pronta a farsi corrompere, per venire meno al giuramento di fedeltà ai cittadini e allo Stato. Al di là delle forme di sterile qualunquismo, occorre reagire per riaffermare il valore di una “politica di legalità”. Fortunatamente non mancano donne e uomini chiamati a svolgere incarichi pubblici che lavorano per il bene comune, senza favorire interessi di parte e con i cittadini come unico riferimento. La valorizzazione delle reti di enti locali come Avviso Pubblico e delle buone prassi amministrative durante le giornate di Contromafie serve a riscoprire il ruolo positivo della politica per l’affermazione dei diritti dei cittadini e per l’elaborazione di politiche sociali, in grado di contrastare favori e raccomandazioni, pratiche funzionali alla cultura mafiosa.
Particolare attenzione sarà riservata all’impegno dei cittadini e dei nuovi mezzi di comunicazione nella forma virtuosa della pressione sulle istituzioni perché si affermi una “politica di trasparenza”, a partire dalle forme vecchie e nuove di corruzione (vedi i contenuti della campagna “Riparte Il Futuro”).
Un focus sarà dedicato alle connessioni internazionali tra corruzione e crimine organizzato, in particolare a partire dal ruolo della finanza mondiale.
> Enti locali e buone prassi per una politica trasparente
> Tangentopoli 2.0: la corruzione e gli strumenti di contrasto
> I reati dei colletti bianchissimi (OLE/TIE) *
> Strategie di contrasto ai reati nel sistema bancario e finanziario (OLE/TIE) *
5) Per una domanda di giustizia e verità
Se è ancora forte oggi la “domanda di giustizia” è perché l’eguaglianza di fronte alla legge è un principio che fatica ad affermarsi nella quotidianità. Il nostro Paese esce dagli ultimi decenni contraddistinti dal tentativo di alcuni segmenti della politica di mettere un freno all’azione della magistratura e dall’infelice esperienza di leggi “ad personam” o “ad personas” spesso bocciate dalla Corte Costituzionale o in sede europea. Sperando che questo tempo sia chiuso per sempre, il regolare funzionamento della giustizia civile e penale è la priorità per rendere ogni diritto esigibile e ridurre il peso di organizzazioni mafiose e consorterie corruttive.
Sotto analisi le proposte delle Commissioni governative Fiandaca e Garofoli in tema di lotta alle mafie e le norme necessarie per rafforzare il contrasto alla corruzione.
Verrà inoltre aperta una riflessione dedicata al ruolo chiave di alcune figure all’interno del processo, dai testimoni di giustizia alle parti civile, per cui la “domanda di verità” è un’esigenza che non è solo loro ma è soprattutto pubblica, come testimoniato da alcune delle più scottanti vicende processuali dell’ultimo ventennio e dall’esperienza degli sportelli “SOS Giustizia”.
Non mancherà infine lo spazio aperto all’incontro dei familiari delle vittime innocenti di mafia che testimoniano con la loro presenza il valore della memoria e dell’impegno.
> Testimoni di giustizia e parti civili: alla ricerca della verità
> La storia attraverso le storie:la memoria delle vittime innocenti
> Ripensare gli strumenti di contrasto alle mafie: proposte e riforme
> Dal contrasto patrimoniale all’Agenzia nazionale per i beni confiscati: una riforma necessaria
> La legislazione e le istituzioni europee nella lotta al crimine organizzato (OLE/TIE) *
6) Per una economia di solidarietà e sviluppo
Approfondire e studiare il ruolo di mafie e corruzione nell’attuale crisi economica mondiale significa avere compreso come all’origine dell’attuale recessione vi sia l’idea di un profitto che giustifica tutto, di una finanza che non corrisponde all’economia reale, di processi decisionali che non rispondono ad istituzioni statuali o sovra statuali elette democraticamente. Sotto accusa sono la forza delle mafie nell’inquinare i processi produttivi, infiltrare gare e appalti e investire i profitti illeciti nella finanza mondiale, fino a minacciare pesantemente la stessa affermazione dei diritti umani.
Lavorare “per un’economia di solidarietà” vuol dire allora contrastare efficacemente i clan, migliorando l’uso sociale e produttivo dei beni confiscati alle mafie, al sud come al nord, in Italia come in Europa, per dare vita ad “un’economia di sviluppo”.
Le tragiche vicende legate ai traffici di rifiuti e specie protette gestite dalle ecomafie e quelle inerenti alle pressioni di racket ed usura svelano illeciti arricchimenti e imprese mafiose che vanno ben oltre i confini nazionali: per sconfiggere l’ipoteca di queste minacce costanti, occorre valorizzare esperienze di economia sana, pulita, ecologicamente ed umanamente compatibile. Anche il tema del gioco d’azzardo sarà oggetto di analisi, viste le denunce che in questi ultimi anni hanno evidenziato il crescere delle dipendenze legate a questo fenomeno e il ruolo dei clan che, anche con questa attività, impoveriscono l’economia.
> Tackling Illegal Economy: il contrasto all’economia illegale (OLE/TIE)*
> Il ruolo delle lobbies finanziarie e le istituzioni europee (OLE/TIE)*
> Impresa bene comune: le aziende confiscate per il lavoro vero
> Confisca e riuso sociale: strumenti ed esperienze europee (OLE/TIE) *
> L’ambiente violato, ecomafie e non solo
> Mettiamoci in gioco contro Azzardopoli
> La libertà non ha pizzo
> Schiavi dell’usura, vittime di un’economia malata
* seminario curato dal settore internazionale di Libera
“Notte bianca contro le mafie”
Roma a partire dalle ore 21.00
09.30 Presentazione delle sintesi dei gruppi di lavoro
11.30 Approvazione del manifesto finale e chiusura degli Stati generali dell’antimafia