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Libera Sardegna chiede l’istituzione della via fittizia in 10 Comuni sardi

11 dicembre 2014

Si comincia con 10 ma sicuramente è destinato a crescere il numero dei Comuni sardi ai quali Libera Sardegna ha fatto esplicita richiesta di istituzione della Via fittizia a favore delle persone senza fissa dimora.

Per ora la richiesta è stata avanzata ai Sindaci dei Comuni di Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano, Olbia, Alghero, Carbonia, Iglesias, Tortolì e Sanluri.

Nei prossimi giorni sarà formalizzata ad altri sindaci di altri Comuni.

Sono intanti centinaia in tutta Italia le richieste avanzate ai Sindaci da Libera nell’ambito della Campagna Miseria Ladra, proprio oggi, 10 dicembre, Giornata dei Diritti Umani.

 

Ecco il testo della lettera inviata ai Sindaci:

 

Uno dei principali problemi che incontrano le persone che diventano povere e finiscono in

strada, senza un tetto, ultimi tra gli ultimi, è quello della residenza anagrafica. Chi non risponde ad un censimento, chi deve lasciare un appartamento in seguito alla rottura di un matrimonio e non sa dove altro andare, chi viene sfrattato per morosità o perché non è riuscito a pagare le rate del mutuo, finisce in strada; chi, pur titolare di un regolare permesso di soggiorno, non può indicare una effettiva dimora, perde la residenza e, a causa della normativa italiana, diventa una persone invisibile e priva di diritti.

Chi è sprovvisto di residenza non può ottenere il rilascio della carta d’identità o il rinnovo della patente; non può esercitare i diritti politici, i diritti sociali ed economici; non può lavorare, non può percepire prestazioni previdenziali, non può rivolgersi ai servizi sociali. Paradossalmente proprio le fasce sociali di emarginazione estrema che maggiormente necessitano di assistenza non possono accedere ai servizi offerti dallo Stato.

In particolare l’assenza di una residenza impedisce il godimento di un diritto fondamentale come il diritto alla salute di cui all’art.32 della Costituzione. Infatti nel nostro Paese le prestazioni sanitarie sono erogate dalle Aziende Sanitarie Locali e dai vari presidi sanitari diffusi sul territorio nazionale in base alla residenzialità degli utenti. Ne deriva che una persona senza dimora alla quale è stata negata la residenza non può iscriversi al SSN e non ha un medico di base cui rivolgersi per ottenere la prescrizione di un farmaco o di una visita specialistica. Una persona senza dimora tossicodipendente o alcoolista sprovvista di residenza non può rivolgersi ai Sert e usufruire dei trattamenti di cura e riabilitazione offerti a tutti gli altri cittadini.

 

Il diritto soggettivo di ogni cittadino a chiedere ed ottenere la residenza è previsto dalla nostra normativa (Legge 24.12.1954 n. 1228, DPR 30.05.1989 n. 223). Il 9 Maggio 2012 è entrato in vigore il Decreto legge 5/2012, recante “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo”, c.d. “Semplifica Italia”, convertito con modificazioni nella L.35/2012. Sono seguiti il decreto attuativo, D.P.R. 154/2012 e una circolare del Ministero dell’Interno (9/2012) contenenti le istruzioni operative sulle modifiche introdotte dalla legge in tema di residenza.

Il diritto alla residenza è stato riconosciuto da numerose sentenze della Suprema Corte di Cassazione e dei Tribunali di merito. Se la persona senza dimora non ha un recapito o un vero e proprio domicilio (sede principale dei propri affari) nel Comune, ma elegge domicilio al solo fine di chiedere ed ottenere l’iscrizione anagrafica, come suo diritto, l’anagrafe istituisce una via fittizia (territorialmente non esistente, ma equivalente in valore giuridico). Tale interpretazione attuativa è contenuta nelle Avvertenze ISTAT N.29/1992.

Nonostante questo semplice principio, assistiamo alla negazione del diritto all’iscrizione anagrafica dei senza fissa dimora. Il riconoscimento della residenza fittizia per queste persone rappresenta, oltre che un diritto riconosciuto, un principio di civiltà troppo spesso negato.

Con la presente lettera siamo a richiedere formalmente a Lei, in qualità di responsabile dell’anagrafe, l’istituzione anche in questo Comune della via fittizia, al fine di consentire alle persone senza dimora di ottenere la residenza come prescrive la legge.