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Asinara: solitudini memorie e narrazioni. La civile testimonianza dei giovani di Libera

Evento in AGENDA: 26 agosto 2019 - 26 agosto 2019

Asinara: solitudini memorie e narrazioni
29 Luglio – 25 Agosto 2019

Domani, 25 agosto, si chiude per quest’anno l’esperienza dei campi di impegno e formazione “E!state Liberi!” a Cala d’Oliva, Asinara.
Una esperienza che ha coinvolto direttamente decine di giovani, provenienti da diverse parti d’Italia, che si sono alternati nel Bunker di Cala d’Oliva a informare le migliaia di visitatori (dovreste leggere i bellissimi e commoventi commenti scritti sul registro!) sul movimento antimafia cresciuto in Italia grazie anche (talvolta soprattutto) all’infaticabile azione di Libera e dei suoi associati.
Una esperienza gradita da turisti e operatori del Parco, le bravissime guide in primis, che ha segnato positivamente tutti i giovani partecipanti.
Ma domani si chiude. E, sia chiaro, non per nostra volontà.
Le scelte operate sotto la Giunta Pigliaru e finora anche dalla Giunta Solinas da chi ha la responsabilità degli stabili presenti sull’Asinara (Regione Sardegna, Conservatoria delle Coste) non ci permettono di proseguire ulteriormente. Altri devono occupare lo spazio destinato ad accogliere i giovani volontari.
Senza nulla togliere alla bontà delle iniziative che si succederanno dopo “E!state Liberi!”, ci viene da chiedere se si ha consapevolezza di ciò a cui si rinuncia e se non ci siano strade differenti da percorrere rimettendo in gioco le numerose strutture presenti sull’isola anzichè sovraffollare l’unico stabile praticamente funzionante (tra i tanti presenti, troppi dei quali abbandonati all’incuria del tempo).
Non è una nota di protesta ma un contributo fermo e pacato perchè la Regione Sardegna (e gli altri Enti che ne hanno titolarità, a partire dall’Ente Parco nazionale e Area marina protetta dell’Asinara) abbiano consapevolezza che quel “bene comune” va valorizzato con il contributo di tutti e non lasciato all’incuria o al semplice tornaconto privato.
I giovani di “E!state Liberi!”, in otto anni di presenza discreta e propositiva, sono stati sempre un valore aggiunto a supporto dell’egregia azione portata avanti dalle guide e dagli operatori dell’Isola ex carcere. Hanno saputo valorizzare un piccolo e modesto bene (il bunker di Cala d’Oliva) facendolo diventare il megafono della moltitudine di attività che Libera e altre organizzazioni antimafia hanno realizzato e realizzano in Italia e nel mondo per far crescere consapevolezza e responsabilità sui temi della verità, della memoria, dell’impegno e della giustizia.
E quando è stato necessario non hanno esitato a mobilitarsi. Ai primi di agosto un trenino (motrice e tre vagoni) è stato bruciato nottetempo a Fornelli: un gesto ripetuto fin troppe volte ai danni di trenini, barconi, automezzi e macchine private. Solo a Portotorres – comune sul quale insiste l’Isola dell’Asinara – dal 2010 ad oggi sono ben oltre 100 gli episodi di macchine date alle fiamme!
E i giovani di Libera non hanno esitato a mobilitarsi: hanno scritto su un manifesto le loro ragioni di dissenso sul quel riprovevole gesto e sono andati a fissarlo con le pietre a ridosso dello scheletro del trenino bruciato. Una testimonianza di civiltà e di corresponsabilità che non è passata inosservata e che La Nuova Sardegna il 4 agosto u.s. ha riportato in prima pagina. Una presa di posizione contro un atto vile ed incivile al di là delle ragioni che lo hanno ispirato: ma Libera è anche questo. E anche per questo per qualcuno diventa impopolare.
Domani si chiude.
I visitatori e gli operatori troveranno il portone del bunker chiuso e ora ne conoscono le ragioni. C’è da sperare che le politiche sui beni comuni diventino priorità e che il patrimonio di cui disponiamo diventi sempre più fonte di sviluppo e di lavoro nel rispetto dell’ambiente e delle regole condivise e strumento di crescita della comune consapevolezza e della corresponsabilità.
L’Asinara ha valori storici, culturali e ambientali che non trovano riscontro altrove, che centinaia di giovani grazie a Libera hanno già sperimentato e che, ci auguriamo, numerosi altri giovani possano ancora vivere negli anni a venire.
Alla prossima!