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Approvato dalla Camera dei Deputati il Ddl di Riforma del Terzo Settore

10 aprile 2015

Approvato dalla Camera dei Deputati il Ddl di Riforma del Terzo Settore

Favorevoli i partiti di maggioranza, contrari Sel e Movimento 5 Stelle, astenuta Forza Italia. Ha votato così, in prima istanza, la Camera dei Deputati sulla delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale.

Pierpaolo Vargiu, presidente della Commissione Affari Sociali della Camera, ha commentato “Questa norma è un manifesto contro la sfiducia verso il prossimo, il declinismo e la disgregazione. Una legge di valore che sprigiona valori positivi, un giusto riconoscimento per chi lavora nel mondo del Terzo settore e troppo spesso fa quello che lo Stato non riesce a fare. Dal governo è arrivato un vero e proprio Social Capital Act, una proposta di forte innovazione che il Parlamento ha migliorato” così.

Donata Lenzi, relatrice di maggioranza del ddl: ha detto che “la legge delega fornisce una grande occasione di crescita per tutti i protagonisti del Terzo Settore. In particolare,  di fronte agli scandali e alle inchieste che coinvolgono pesantemente dirigenti di alcune imprese cooperative, credo che l’attuazione di questa riforma debba e possa rappresentare uno stimolo e uno strumento per un forte rinnovamento,  così da difendere il patrimonio di valori e di lavoro positivo del mondo della cooperazione”.

Edoardo Patriarca, deputato democratico e membro della Commissione, ha commentato:
Abbiamo disegnato una nuova cornice che si pone l’obiettivo di valorizzare al massimo le potenzialità del protagonismo dei cittadini. Ma non creiamoci illusioni. Da sola una legge, anche se buona, non basta”

Emma Cavallaro, Presidente nazionale ConVol, sottolinea “la scarsa attenzione che – nel testo licenziato dalla Camera – è stata data all’identità delle organizzazioni di volontariato e all’autonomia del volontariato organizzato”.

Pietro Barbieri, portavoce Forum Terzo Settore, commenta “Auspichiamo che il successivo esame del testo al Senato possa apportare alcune migliorie legate ad alcuni aspetti gestionali ed organizzativi, anche di natura civilistica e fiscale, delle realtà di terzo settore e delle imprese sociali, ma anche a questioni relative al servizio civile, così come ad una maggiore attenzione al volontariato organizzato e alle forme più spontanee di volontariato e partecipazione dei cittadini, e infine ad una più chiara individuazione del ruolo e funzione dei Centri di servizio per il volontariato”.

CSVnet, Coordinamento nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato in Italia, ha diramato il seguente comunicato:

"L’approvazione del DDL delega sulla Riforma del Terzo Settore ci consente di comprendere l’idea con la quale il legislatore sta delineando ruolo e funzioni dei Centri di Servizio per il Volontariato (CSV).

Ciò che emerge dai lavori della Camera è che l’iter legislativo apre a soluzioni potenzialmente incongruenti con il naturale sviluppo del sistema in essere e, soprattutto, con gli interessi del Volontariato.

Ci pare che, nel complesso, sia proprio il Volontariato italiano a rischiare di vedere ridimensionate quelle attenzioni che gli dovrebbero essere riconosciute a ragione delle decine di migliaia di organizzazioni e dei milioni di volontari che ogni giorno fanno sentire la loro presenza radicata in tutto il Paese.

Speriamo che il passaggio in Senato possa precisare il lavoro della Camera, di cui abbiamo apprezzato le finalità nonché il tentativo di perseguire il necessario cambiamento.

Con riferimento ai Centri di Servizio auspichiamo, in particolare, che continuino ad essere governati dalle organizzazioni di volontariato; che venga riconosciuta la rappresentanza nazionale di CSVnet in una logica di sistema; che venga garantito un meccanismo equo per il finanziamento dei CSV in tutte le regioni.

Chiediamo inoltre l’uniformità regolamentare su tutto il territorio nazionale e, non ultimo, il riconoscimento della promozione delle attività di volontariato quale finalità specifica del nostro mandato.

Per quanto ci riguarda, dobbiamo constatare che non è arrivata con la necessaria chiarezza ed efficacia all’aula parlamentare l’esperienza maturata in circa 20 anni di attività e l’attesa di oltre 30mila organizzazioni di volontariato a cui quotidianamente i nostri CSV rivolgono i propri servizi."

Ora l’iter prosegue al Senato. Prevista l’approvazione definitiva tra maggio e giugno 2015.