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Fondo nazionale Terzo settore: 23milioni a disposizione per i progetti

11 novembre 2018

La scadenza è il 10 dicembre 2018, ore 13: entro quel termine le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale e le fondazioni del Terzo settore potranno presentare, da soli o in partnership, progetti di interesse generale da finanziare con il fondo nazionale previsto dal Codice del terzo settore.

Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ha firmato l’atto di indirizzo che, con  l’allegato, presenta gli obiettivi generali, le aree prioritarie di intervento e le linee di attività finanziabili.

L’Avviso n. 1/2018, dell’8 novembre, spiega nei dettagli chi può fare domanda di contributo e per cosa.

I fondi disponibili sono così ripartiti: 23.630.000 sono destinati ai progetti di rilevanza nazionale e 28milioni sono destinati ai progetti locali che potranno essere realizzati sempre dagli stessi soggetti ma con criteri che saranno definiti dalle regioni. Sono poi previsti altri 7 milioni e 750 mila euro per l’acquisto di autoambulanze, veicoli per le attività sanitarie e beni strumentali, e poco più di 2 milioni e 500mila euro per le Aps che si occupano di soggetti disabili svantaggiati.

I progetti nazionali devono prevedere attività in almeno 10 regioni (sono equiparate le province autonome di Trento e Bolzano) per un periodo compreso tra i 12 e i 18 mesi. Per realizzare i progetti, i proponenti potranno chiedere fino all’80% del costo previsto (del 50% se a presentare il progetto sono le fondazioni). Per la quota restante dovranno provvedere a un cofinanziamento, al quale potranno contribuire con risorse finanziarie anche enti pubblici o privati non appartenenti al terzo settore, la cui partecipazione però dovrà essere a titolo gratuito. Il finanziamento per ogni singolo progetto potrà oscillare tra i 250 mila e i 900 mila euro.

Possono presentare i progetti Aps e Odv iscritte ai relativi registri regionali e le fondazioni registrate all’anagrafe delle onlus. Confermata anche la possibilità di presentare i progetti in partnership con le reti associative (la nuova forma aggregativa prevista dal Codice).

Una novità di quest’anno è che gli obiettivi e le aree di intervento dei progetti da finanziare sono strettamente connessi all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Le iniziative finanziate inoltre dovranno prevedere lo svolgimento di una o più delle attività di interesse generale previste dall’art. 5 del Codice del Terzo Settore.