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Roma – Prospettive dei CSV nel Disegno di Legge di riforma del Terzo Settore

23 maggio 2016

Incontro di approfondimento
Prospettive dei CSV nel Disegno di Legge sulla riforma del Terzo Settore
mercoledì 25 maggio dalle 14.00 alle 16.30
Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio, Largo Chigi 18 – Roma

La prossima settimana la Camera dei Deputati esaminerà la Legge Delega sulla Riforma del Terzo Settore, recentemente votata dal Senato, per approvarla in via definitiva.
L’articolo 5 della Legge Delega si riferisce ai Centri di Servizio per il Volontariato (CSV) già previsti dalla Legge 266/91 e, sulla base dei positivi risultati raggiunti in 20 anni di attività, chiede loro di allargare l’azione a favore di tutti i volontari del Terzo Settore. Si apre dunque una nuova stagione che, valorizzando l’esperienza maturata, può e deve assicurare condizioni operative più chiare e più adeguate.
Per stabilire quale deve essere il ruolo dei CSV nei prossimi anni, è bene partire da quello che già sono: il principale soggetto che opera a sostegno del mondo del volontariato in Italia. I CSV sono presenti ovunque in Italia ed assicurano servizi gratuiti alle organizzazioni di volontariato indipendentemente dalla loro dimensione e dall’attività svolta. Sono, inoltre, punto di riferimento per i singoli volontari non organizzati, come ha dimostrato la significativa mobilitazione registrata dall’esperienza in Expo nonché soggetto protagonista della promozione della cultura e dei valori del volontariato, come esplicitano i numerosi programmi realizzati nelle scuole.
In sostanza, la riforma della normativa sul terzo settore va a sancire la presenza di un vero e proprio Sistema dei CSV: una rete fortemente radicata nei territori, capace di esprimere supporti tecnici di base come servizi ad alta complessità, connessa da CSVnet che da sempre ne è il luogo di coordinamento nazionale.
La Legge Delega dispone giustamente perché i CSV, nel tempo, assicurino la loro natura strumentale e garantiscano una governance partecipata, plurale, espressione autentica delle rispettive comunità di appartenenza. La prospettiva non muta e continua a guardare ai CSV come uno dei soggetti che concorrono all’attuazione dell’articolo 118 della Costituzione. In sostanza, l’obiettivo strategico primario continua ad essere quello che ogni CSV, nel perseguimento delle proprie funzioni, sia a pieno titolo un’Agenzia di Sviluppo Locale del volontariato e, in genere, della cittadinanza attiva.
I CSV accolgono la nuova sfida per il futuro, pronti a far evolvere ulteriormente il loro profilo, a partire proprio dagli aspetti di maggiore qualità della loro esperienza. Il Sistema dei CSV infatti, dopo questi primi 20 anni di lavoro, ha maturato una puntuale esperienza organizzativa; ha acquisito una specifica competenza di settore; ha sviluppato una accentuata capillarità operativa; ha assimilato una articolata conoscenza delle comunità locali; ha consolidato relazioni anche con le istituzioni pubbliche e con le aziende private; ha elaborato e agito progetti anche a dimensione nazionale ed internazionale; ha aggregato nelle loro compagini sociali un imponente numero di organizzazioni auto generate dalla libera iniziativa dei cittadini.
Da questa solida e ricca piattaforma e nel pieno rispetto dei principi costituzionali, i CSV si impegnano a gestire al meglio la fase di transizione verso il dopo – riforma e si candidano a interpretare, con rinnovato entusiasmo, la nuova stagione che si preannuncia.
Conseguentemente, i CSV chiedono al Governo che siano chiariti dai Decreti Legislativi i dubbi che possono sorgere dalla lettura della Legge Delega e, prima ancora, auspicano dalla Camera dei Deputati una presa di posizione, attraverso un apposito ordine del giorno, a favorire la giusta considerazione su alcune preoccupazioni e la fattiva attenzione intorno ad alcune prospettive.

Per approfondire il tema, CSVnet in collaborazione coi Centri di Servizio per il Volontariato del Lazio – CESV e Spes – e di Milano – Ciessevi – organizza per il prossimo 25 maggio un incontro di approfondimento.
Oltre ad illustrare i servizi erogati dai CSV e alcuni progetti nazionali di particolare rilievo, sarà ribadita la necessità di un’equa distribuzione delle risorse di cui all’art. 15 della Legge 266/91 che permetta di assicurare i medesimi livelli essenziali di sostegno ai volontari, indipendentemente dalla loro collocazione territoriale; sarà ribadita l’importanza che in tutto il territorio nazionale siano affermati gli stessi principi gestionali così come uniformi procedure di controllo e, più in generale, una funzione di controllo svolta garantendo i doverosi livelli di indipendenza e qualità.
Occorre tenere presente che la Legge Delega riconosce e rafforza il ruolo dei CSV, allargando i loro compiti affinché promuovano “la presenza ed il ruolo dei volontari nei diversi enti del terzo settore”. Il conseguente passaggio da 50 mila a 300 mila organizzazioni interessate dall’azione dei CSV implica che il loro attuale capitale umano – rappresentato da migliaia di donne e uomini, di giovani ed anziani, di dipendenti e volontari, che hanno dato vita e alimentato il Sistema dei CSV – continui a costituire il nucleo portante dell’organizzazione operativa evitando rischi di dispersione e depauperamento.
Proprio nel momento in cui il Parlamento sta confermando e rilanciando la presenza dei CSV attraverso il DDL, si evidenzia che la stima del “quindicesimo” proveniente dalle Fondazioni di origine bancaria per le attività dei CSV per il 2017 prevede un decremento di oltre il 30% rispetto all’anno in corso. In assenza di risorse aggiuntive risulta a rischio la tenuta complessiva del sistema dei CSV, che verrebbe a perdere la caratteristica di infrastruttura sociale nazionale. È evidente che occorrono atti di responsabilità conseguenti e scelte capaci di ricadute concrete ed adeguate.
All’incontro sono invitati i rappresentanti del Governo, i Parlamentari, gli esponenti delle Reti del Volontariato e del Terzo Settore.