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Chianciano – Assemblea Nazionale Auser

25 ottobre 2013

Assemblea Nazionale Auser

Chianciano, 24-25 ottobre 2013

Non avere paura, non rassegnarsi. Questa è la solidarietà, un valore che ogni volta che sembra perduto viene riscoperto, un valore antico ma ancora modernissimo.
E’ il messaggio di forza positiva  che ha voluto lanciare il presidente nazionale Enzo Costa, ai delegati in apertura dell’assemblea nazionale Auser a Chianciano il 24 ottobre.
Un’associazione che  da 24 anni si prende cura delle persone, soprattutto gli anziani, presente e attiva con 1500 sedi,nelle grandi città come nei piccoli comuni. Un’associazione che conta oggi oltre 303.000 iscritti e 48.000 volontari e che presenta in occasione di questa Assemblea Nazionale, il  suo Progetto Sociale per tutte le età,un piano di lavoro e di visione che guiderà i passi dell’associazione nei prossimi anni. Un messaggio al paese, alle istituzioni e alla politica, per avanzare in modo concreto e
costruttivo la propria idea di welfare ed un nuovo modello sociale, per dire che nonostante il buio della crisi e della politica, la speranza c’è.

“Oggi viviamo in un contesto dove, davanti alla crisi, lo Stato si ritira contribuendo a costruire una società sempre più diseguale –ha detto Costa nella sua relazione- il Welfare diventa residuale, e ci stiamo perdendo per strada i diritti costituzionali che dovrebbero essere universali e garantiti a tutti i cittadini”. “Si continuano a tagliare l’istruzione, la sanità, i servizi socio-assistenziali, – ha proseguito-  si accentua il divario tra Welfare del Nord e Welfare del Sud, si continua a non praticare la politica dell’accoglienza salvo poi commuoverci quando succedono tragedie terribili come quella di Lampedusa. Dovremo vergognarci e smettere di fare passerelle e
discorsi umanitari costruiti solo per la circostanza e immediatamente dopo rimossi.
Ecco questo è il contesto, purtroppo, in cui si inserisce il nostro progetto sociale che abbiamo definito “per tutte le età”.”
Ed è proprio pensando alla tragedia ed allo scandalo di quanto successo a Lampedusa che l’Auser ha deciso di mettersi in gioco, annunciando il progetto di  apertura di una nuova sede  a Lampedusa, in collaborazione con la Cgil e lo Spi. Una struttura “specializzata” sugli interventi di accoglienza e di integrazione, che coinvolgerà gli abitanti dell’isola  e volontari di tutte le regioni. Un vero e proprio campo scuola e di lavoro sociale.

Il Progetto Sociale dell’Auser è basato su due centralità, il territorio come luogo privilegiato dove calare le politiche sociali e la persona, come riferimento a cui queste politiche devono arrivare, senza discriminazioni di genere e di etnia.
Un progetto che avanza la costruzione di un modello di Welfare Attivo  Pubblico di Comunità, basato su azioni solidali e spontanee che contribuiscano a promuovere e tutelare i beni comuni.
“Pensiamo ad un interscambio  tra soggetti diversi – ha detto il presidente dell’Auser-  cittadini, istituzioni, associazioni e, quando servono soggetti privati, che lavorando in rete, ognuno con la propria identità e il proprio ruolo, ma anche con la propria responsabilità, cooperano per realizzare una democrazia partecipativa che svincola le
istituzioni dal dover intervenire su tutto, lasciandogli il compito, rilevante, di indirizzo, di garanzia e di coordinamento di un sistema pubblico-privato per realizzare quello che comunemente viene definito bene comune.”

Il punto centrale del progetto Auser è il concetto di Rete, per valorizzare e rendere ancora più efficaci i propri interventi sociali. Una rete interna tra tutte le proprie strutture, una rete  con la Cgil e lo Spi, una rete con i soggetti del terzo settore, fino ad arrivare ad abbracciare associazioni sociali internazionali.
La rete serve per consentire e realizzare il protagonismo di ciascun cittadino attraverso la partecipazione organizzata dentro le rappresentanze formali e non formali. Una rete solidale, ricca, trasparente, inclusiva e rappresentativa.
Se le 243.482 associazioni di volontariato con i loro 4.758.622 volontari  attivi in Italia riuscissero a fare rete tra di loro e a comunicare il loro lavoro, le loro storie, i loro valori, apparirebbe che in questo paese, esiste già una parte, non marginale, di questa
società che non ha mai smarrito i valori antichi che hanno fatto grande questo paese. “Se qualcuno frequentasse di più questo mondo – ha ribadito Enzo Costa-  potrebbe anche farsi contagiare  rinunciando all’individualismo e all’egoismo oggi dilagante, e noi come Auser questa contaminazione la dobbiamo promuovere. Una rete di questa
portata diventerebbe automaticamente un “movimento” e se venisse allargata a tutto il Terzo Settore e alle Associazioni diventerebbe immensa e sarebbe matura per uscire dai confini nazionali ed assumere il ruolo di nuovo modello internazionale fondato sulla partecipazione (attiva) dei cittadini (Comunità) attraverso le loro rappresentanze
(Istituzioni e Associazioni) cioè: Un Welfare Attivo Pubblico di Comunità.

Ufficio Stampa Auser Nazionale
Giusy Colmo
348-2819301
ufficiostampa@auser.it